[RACCONTI IN 15 MINUTI] B.Y.O.B.

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Uno, due. Uno, due. Marciamo senza sosta in questa terra maledetta. Fucile in spalla ed elmo ben calato sulla testa. Siamo soltanto dei rinnegati e dei poveracci, dei reietti. Nessuno sentirà la nostra mancanza ed è per questo che ci hanno mandato qui. Combattiamo una guerra che non ci appartiene.

Uno, due. Uno, due. Andiamo di fronte a un nemico la cui unica colpa è quella di esistere. E’ sabato sera, noi affondiamo nel fango mentre la gente comune festeggia spensierata. Noi in mano teniamo il calcio del fucile, loro un bicchiere da cocktail. Noi ci avviciniamo verso il nemico, pronti ad eliminarlo. Loro si avvicinano ad una bella ragazza, pronti a rimorchiare.

Non è la prima volta che accade, e sicuramente non sarà l’ultima. La battaglia inizia e ben presto si alza una tempesta di proiettili. Grida e morti da tutte le parti.

Punto il fucile tremando come una foglia contro colui che dovrebbe essere il mio nemico. Per quale motivo dovrei privarlo della sua vita? Cosa ha lui in meno di noi? Quegli attimi di esitazione sono fatali e lui ne approfitta piantandomi una pallottola in testa.

Mi accascio a terra ricoprendo il terreno di sangue. Me ne sto andando ma nella mia testa non scorre tutta la mia vita come fosse un flash, no. Un solo pensiero mi tormenta e credo che lo porterò con me fino all’inferno. Perché mandano sempre i poveri? Perché mandano sempre i poveri?

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