LA BELLEZZA DI INFINITY

Visto il mese gratis che offrivano mi son deciso a farmi l’account per provare com’è. Risultati? E’ una schifezza, ma di quelle potenti. Partiamo dalle basi però: Infinity, per chi non lo conoscesse, è il servizio streaming ad abbonamento offerto da Mediaset dove è possibile vedere film, serie tv ed altro al costo di 10€ al mese. La copia venuta male di Netflix, in poche parole(che probabilmente da noi non arriverà mai, che bello!). Ma perché fa così cagare Infinity? Ci sono tanti motivi che vi andrò ad elencare qua sotto:

  • Innanzitutto qualità video non selezionabile e soprattutto non è il Super HD che ti spacciano nelle pubblicità. Talmente scrausa che puoi metterti a contare i numeri di pixel sullo schermo.
  • I film/serie tv di qualità presenti sul sito si possono contare sulle dita di una mano. Ma che ci frega in fondo? Non è forse meglio la vasta gamma di commediole italiane da 4 soldi e il meglio del peggio delle bellissime fiction italiane da casalinga disponibili?
  • Fortunatamente l’audio in lingua originale è presente, peccato che nel 90% dei casi i sottotitoli siano completamente assenti e senza di essi anche chi l’inglese lo mastica abbastanza bene non riuscirà a comprendere tutto.
  • Tempi di caricamento abbastanza lenti e menù laggosi(specialmente su TV)
  • Più caro rispetto a Netflix(8$ che sarebbero all’incirca 6€ contro i 10€ di Netflix) nonostante sia di qualità tremendamente inferiore.
  • Se su Netflix pagando altri 8$ al mese(per un totale di 12€) potevi farti spedire direttamente a casa i vari DVD e Blu-ray su Infinity… t’attacchi. Però, ehi, se vuoi guardare i film più recenti puoi andare sulla sezione a noleggio dove puoi guardare le ultime novità pagando dai 2 ai 5€. Non mensilmente però, troppo comodo! Paghi per ogni singolo film. Se volete un modo creativo per farvi stuprare le cavità anali la sezione a noleggio è quindi perfetta per voi!

Insomma, Infinity dovrebbe essere un servizio all’avanguardia che dovrebbe sconfiggere la pirateria ma fa venire voglia anche a chi è contrario alla pirateria, come il sottoscritto, di attingere dai torrenti dell’internet e altri siti dato che funzionano molto meglio di sta roba. Complimenti Mediaset e complimenti Italia, sempre al passo coi tempi!

MOON KNIGHT: DALLA MORTE

Non siete pronti. Non siete pronti per questa bomba. Warren Ellis riporta in auge il personaggio di Moon Knight e lo fa in maniera spettacolare, coadiuvato dagli ottimi disegni di Declan Shalvey e dai colori di Jordie Bellaire insieme ai quali confeziona 6 numeri strepitosi che vengono portati qui in Italia da Panini Comics sotto forma di cartonato a 12€. Un’ottima edizione che costituisce un motivo in più per recuperare quest’opera. Partiamo dalle basi però visto che purtroppo è uno di quei personaggi utilizzati poco nella casa delle Idee: chi è Moon Knight?

Marc Spector, mercenario di guerra, dopo essere morto viene riportato in vita da Khonshu, divinità egizia legata alla luna, di cui diventa l’avatar terreno diventando un vigilante. Col tempo sviluppa altre 2 identità(di milionario e di tassista) ma al contrario di quanto veniva suggerito da Bendis nel precedente ciclo del cavaliere lunare non soffre di DDI(disturbo dissociativo dell’identità) ma come ci viene spiegato nelle ultime pagine del #1 è diventato a tutti gli effetti l’avatar di Khonshu. La divinità infatti ha quattro facce diverse, le quali rappresentano gli aspetti della sua personalità: Guida, Protettore, Difensore e Sorvegliante dei viaggiatori notturni. È questo il motivo per il quale Moon Knight ha sviluppato diverse “personalità”: per il semplice fatto che la sua mente umana e mortale non poteva spiegarsi altrimenti qualcosa che va ben oltre i limiti imposti dalla razionalità dell’uomo. Finita questa prefazione andiamo ad occuparci dell’albo: Spector torna nella New York(surreale e piena di freaks), e lo fa in grande stile. Ellis e Shalvey decidono di lasciare da parte il classico costume del vigilante(che vedremo solo nel #2) per un look più “borghese” che sprizza carisma da tutti i pori.

Questo gli permetterà di collaborare con la polizia in alcuni casi con l’identità di Mr. Knight come visto nel #1. Ellis e Shalvey in 6 numeri autoconclusivi riescono a dare una gran varietà alle storie del vigilante sia dal punto di vista narrativo che quello grafico: si passa dalle atmosfere cupe e quasi horror del #1, dove abbiamo a che fare con un moderno Frankestein che si compone di parti corporee rubate a dei passanti nei vicoli di NY, alle atmosfere fantasy del #3, dove vediamo Moon Knight affrontare una banda fantasma di punk, alle sequenze oniriche del #4 dovute ad un cadavere infetto a delle atmosfere più urbane ed umane del #2,#5,#6 dove rispettivamente Mr.Knight affronterà un letale cecchino, scalerà un edificio pieno di criminali per salvare una bambina e vedrà la nascita della sua nuova nemesi.

Lo stile narrativo è compresso e minimale: Ellis lascia parlare i fatti piuttosto che le parole(e quelle poche che pronuncia Mr. Knight son sempre di grande effetto caratterizzando il personaggio in maniera incredibile) con una buona dose di azione e scazzottate che vengono rappresentate magnificamente da Shalvey sul quale vale la pena spendere 2 parole.

I disegni dell’irlandese sono stupendi: fluidi e spettacolari con uno storytelling essenziale e con una gran regia fumettistica suddividendo le tavole in maniera suggestiva e creativa(come nelle pagine iniziali del #2)

L’apice viene poi raggiunto nel #4 dove l’artista si sbizzarrisce nelle sequenze oniriche dove Mr.Knight giunge nella Terra del Sonno piena di roba da funghetti allucinogeni. Il tutto condito dai colori della Bellaire che si integrano perfettamente con i disegni.

In definitiva un fumetto assolutamente da leggere che riporta sotto le luci della ribalta un personaggio magnifico troppo poco utilizzato pronto ad essere preso in mano da altri autori(In America si è già conclusa la seconda stagione con Brian Wood ai testi e Greg Smallwood ai disegni e sta per iniziare la terza con Cullen Bunn e Ron Ackins). Uno dei pochi fumetti innovativi di questo periodo che danno quel senso di freschezza alla Marvel, di nicchia ma non troppo, che riesce ad andare oltre il “semplice” fumetto supereroistico. Sicuramente uno dei prodotti migliori di questo inizio 2015 che molto probabilmente verrà premiato agli Eisner Award 2015(gli oscar del fumetto, in sostanza, per chi non li conoscesse)

PS: Un grazie a Bam di Uncanny Comics(andate a darci un’occhiata, una delle migliori pagine FB per quanto riguarda il fumetto americano) per avermi fatto venire a conoscenza di questa perla e per avermi hypato a bestia nei mesi precedenti l’uscita italiana 😀