BETTER CALL SAUL 1×01-02(spoiler free)

Quando lo annunciarono non mi aspettavo niente di più di una commediola senza infamia e senza lode, il solito spin-off evitabilissimo ed invece ci ritroviamo tra le mani una serie coi fiocchi con protagonista l’avvocato criminale di Breaking Bad che tutti abbiamo amato nella suddetta serie. La serie inizia nel modo più lontano possibile rispetto a ciò che mi aspettavo. Immagini in bianco e nero sulle note jazz degli Ink Spots che ci mostra come Saul se la passa, non molto bene, dopo i casini combinati da Walt nella serie madre con citazione delle parole dello stesso Saul nella 5×15 di Breaking Bad.

“If I’m lucky, a month from now, best-case scenario, I’m managing a Cinnabon in Omaha.”

Dopo di che torniamo nel “presente”(cioè passato) e ci viene mostrata la vita dell’avvocato James McGill(il vero nome di Saul Goodman). Sono poi presenti, come ci si poteva aspettare, dei rimandi a personaggi già visti nella serie principale come le running gag al parcheggio del tribunale con l’ “impiegato del mese” e il colpo di scena finale della prima puntata con la comparsa di un personaggio cardine di Breaking Bad.

Bob Odenkirk interpreta ottimamente il personaggio dell’avvocato criminale che riesce a tenere sulle spalle il peso dello show confermandosi un personaggio carismatico, divertente e interessante. La serie riesce inoltre ad amalgamare dramma e commedia, sarà infatti impossibile trattenere le risate per la fase centrale del secondo episodio dove l’avvocato si troverà in una situazione tutt’altro che ilare.

Quindi, tirando le somme, Better Call Saul è una serie che riesce a trattenerti incollato allo schermo; che si fa guardare anche dalle poche persone che ancora non hanno visto Breaking Bad(se ancora non l’avete visto, rimediate all’istante) e che riesce a farti ridere di gusto. In fondo, essendo il team lo stesso di Breaking Bad non poteva di certo venire fuori un prodotto scadente. Se tutti gli spin-off avessero la qualità di questa serie il mondo sarebbe un posto migliore.

BIRDMAN(O L’IMPREVEDIBILE VIRTU’ DELL’IGNORANZA)

Birdman è una pellicola del 2014 diretta da Alejandro Gonzàlez Inarritu. Il film è incentrato sul personaggio di Riggan Thompson: un attore sul viale del tramonto che non riesce a scrollarsi di dosso la maschera di Birdman, supereroe cinematografico interpretato 20 anni prima. E’ interpretato da Michael Keaton e mai scelta fu più azzeccata per questo ruolo dell’attore che portò sul grande schermo per la prima volta Batman anni fa per poi finire dimenticato nell’oblio.

Birdman è la storia di Michael Keaton, meta-narrazione allo stato puro

Riggan tenta di rimettersi in gioco portando a Broadway l’ adattamento di un’opera di Raymond Carver volendo tornare di nuovo sotto la luce della celebrità. Nel cast troviamo anche Edward Norton, che interpreta il personaggio di Mike Shiner, un attore che porta se stesso sul palcoscenico, e la bellissima Emma Stone nei panni di Sam: figlia disintossicata da poco del fu Birdman.

Come si può resistere a quegli occhioni? Ditemelo!

Un cast che vede tra i suoi protagonisti attori celebri per i loro ruoli in vari cinecomics(Batman, Hulk, Gwen Stacy) il che rende ancora più pungente la critica ai vari cinecomics tutto fumo e niente arrosto, pieni di esplosioni e poveri nella sostanza espressa dalla pellicola. La potenza di questo film però non finisce qui, Inarritu confeziona una pellicola di Hollywood che scimmiotta la stessa Hollywood e che probabilmente farà incetta di statuette alla vicina premiazione degli Oscar. Amalgama in un mix perfetto momenti di comicità a momenti ben più profondi, critica la critica sterile costituita solo da etichette e non risparmia neanche i social network, in particolar modo durante la sfuriata di Sam. Se non sei sui Social non esisti neanche, meglio essere ridicoli(zzati) sul web che essere dimenticati.

Un critico è soltanto una persona che non è riuscita a diventare un artista

Un film con dialoghi brillanti, un ottimo cast, delle ottime tematiche fatto per persone dotate di un cervello funzionante e che vogliono vedere qualcosa di più del solito film infarcito di esplosioni e spiegoni non vi basta a convincervi? Beh, Birdman ha anche quegli elementi che lo elevano da buon film a signor film: le ricorrenti percussioni della batteria che sentiamo durante tutto il film azzeccatissime che danno quell’atmosfera in più e soprattutto la regia. Birdman è tutto un piano sequenza, non ci sono interruzioni, come nella vita vera, e 2 ore scorrono che è una meraviglia. Probabilmente non sarò riuscito ad esprimere al meglio il modo in cui la pellicola mi ha colpito e la sua qualità essendo il primo articolo che scrivo ma se non lo avete ancora visto, fatelo.